Laputa, l'isola volante degli scienziati pazzi, viene descritta ne I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift con una base d'adamante, che può essere manovrata dai suoi abitanti utilizzando un gigantesco magnete e abitata da eruditi nella tecnologia, nell'astronomia, nella matematica, ma di scarsissimo senso pratico. Swift attribuisce agli astronomi di Laputa la scoperta di due lune di Marte in un tempo in cui i due satelliti Deimos e Fobos non erano ancora noti: ma questa non è che una delle curvature delle cose cui non è possibile dare spiegazione.

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