Tre anni oggi. Tre anni da quando la terra ha tremato come non mai, e i cespugli persino vibravano, e quel che doveva cedere, già provato dalle scosse di agosto e di ottobre, ha ceduto. Tre anni in cui sui social si sono scritte, anche a pochi minuti dalla scossa, imbecillità del genere "radiamo tutto e ricostruiamo e al diavolo il patrimonio culturale e paesaggistico, forza con le casette di legno e la giapponesizzazione". Quello che abbiamo perduto o abbiamo rischiato di perdere in quei giorni, la Collegiata di San Ginesio, la Basilica di San Nicola a Tolentino, le chiese e le pievi e i portici e i balconi, e la grazia dei borghi, e i piccoli ponti, e insomma tutto quello che vacilla e si torce, è nostro.

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