E così, nella longlist del Man Booker Prize sono entrati almeno tre titoli dichiaratamente o intrinsecamente fantastici: Testamenti di Margaret Atwood, Frankissstein di Jeanette Winterson, 10 Minutes 38 Seconds in This Strange World di Elif Shafak. Tre su tredici, dirà qualcuno, è una percentuale bassa: ma è una percentuale.

A memoria, non ricordo romanzi (dichiaratamente o intrinsecamente) fantastici tra i  vincitori di un premio letterario italiano, se si escludono i Sessanta racconti di Buzzati (premio Strega, 1958), A caso di Tommaso Landolfi (premio Strega, 1975); Orfeo in paradiso di Luigi Santucci (premio Campiello 1967): Il barone rampante di Calvino (premio Viareggio 1957).

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