Qualche anno fa arrivò in Italia Vita dopo vita, romanzo di Kate Atkinson che in molti scambiarono per un'operina di genere, complice anche la rosa-Twilight in copertina: era, invece, un romanzo di grande forza e grazia, altrove assai lodato, giustamente. Vi si raccontava la storia di Ursula, che viene al mondo in una fredda notte di febbraio del 1910. La prima volta, muore, strozzata dal cordone ombelicale, ma poi prova e riprova, e rinasce e  muore di nuovo annegando bambina, e poi, più di una volta, nell'epidemia di spagnola, e ogni volta riparte dall'inizio, e ogni volta perfeziona inconsapevolmente quel che non ha funzionato in precedenza.

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