Ogni tanto qualcuno va a Camerino, vede la città morta, si chiede perché. Ogni tanto qualcuno ricorda il Deltaplano di Castelluccio, un altro dei modelli di, uhm, turismo diffuso rivendicato dagli amministratori regionali convinti che solo i turisti possano far rivivere le regioni terremotate, e pazienza se gli abitanti non ci saranno più. Ogni tanto qualcuno racconta. Lo ha fatto Tomaso Montanari sul Fatto quotidiano e Emergenzacultura. Riprendo qui l'articolo, con una storia indicativa: la multa affibbiata a un sindaco, Alessandro Delpriori, per aver visitato il cantiere della messa in sicurezza della chiesa di Santa Maria in Castellare, e aver scoperto questo: "La ditta incaricata dall’Arcidiocesi di Camerino aveva lasciato il cantiere aperto con tanto di self service di pezzi di altari per ogni avventore e con il bobcat stavano portando via macerie, affreschi e tutto quello che c’era distruggendo deliberatamente un patrimonio che per secoli era stato custodito è conservato dai francescani prima e dagli abitanti poi.

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