Tu, diceva il solito commentatore arguto, sei quella che ha fatto vincere Salvini parlando di Peppina. Io, già. Non quello di cui Peppina, con tutti i rischi che comportano i simboli, è l'emblema. Il disinteresse. La cecità burocratica. Il disprezzo neanche celato per la "gentaglia" (cit. Anna Casini, vicepresidente Regione Marche) che osa protestare perché vuole restare nella sua terra. L'astuzia miserabile di quella politica che si fa fotografare indistintamente con lo scrittore montanaro e "nonna Peppina" per acchiappare voti, persino riuscendoci, perché così siamo.

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