Qualche giorno fa, sulla bacheca di un signore noto sui social per presenzialismo oratorio e posizioni alquanto violente, a dispetto dei modi forbiti (un po' come quei condomini che approfittano delle assemblee per sfoggiare se stessi, insomma), un commentatore mai conosciuto  mi ha accusato di aver consegnato le Marche alla Lega per aver scritto di Peppina e del suo sfratto (nei fatti, in tempi non sospetti, qui si invitava semmai a vigilare perché non avvenisse quanto è poi avvenuto il 4 marzo: ma com'è noto gli odiatori non compulsano gli archivi, neanche quelli in rete, neanche quando basterebbero loro dieci minuti, o anche meno).

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