Post lungo, appunto, che si deve non solo alle sensazioni che provo in queste ore girovagando in rete, dove in modi diversi la questione della lettura, e degli intellettuali, sembra diventare dirimente nel dopo-elezioni: abbiamo perso perché c'è gente ignorante, si dice da un lato, e si protesta perché il mondo non somiglia a quello che si vede alle presentazioni dei libri, ma guarda. Avete perso perché siete spocchiosi, respingenti, e ci prendete in giro se non leggiamo, si ribatte. Mi sembra una questione da approfondire, e non per quell'occupazione oziosa, da allegria dei naufragi, che coglie dopo un mutamento profondo (o meglio: la conferma di un mutamento), ma perché se si riescono a sfrondare un paio di luoghi comuni sul punto magari si prova a ripartire, con lentezza naturalmente, ma con un obiettivo chiaro.

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