Partiamo da lontano. Partiamo dai libri, dal mercato editoriale, dal "chi sono gli intellettuali", dal discorso reiterato sulla perdita della qualità. Discorso ricorrente quanto lontano nel tempo. Recupero, per esempio, un articolo che Paolo Mauri scrisse su Repubblica il 15 maggio 1985. Una vita fa. L'anno in cui furoreggiava "Sposerò Simon Le Bon" della giovanissima Clizia Gurrado. Ma anche l'anno de "Il dolore" di Duras, della "Trilogia di New York" di Auster, di "Rumore bianco" di DeLillo e, sì, de "Il racconto dell'ancella" di Atwood.

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