C'è un luogo dove l'altra me, quella che scriveva con un nome non suo, portava il suo computer, i suoi appunti e una bottiglietta di tè freddo. E, appunto, scriveva le sue storie. E' un tavolo di legno con una panca, sulla riva del lago di Caccamo: l'altra me ignorava i carpisti e le loro raffinate attrezzature di pesca, i bambini che correvano nel campeggio, guardava l'acqua, guardava la cava, sulla destra, arrossata dal tramonto, e si perdeva, felice. Il lago di Caccamo è uno dei luoghi che mi sono cari.

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